Il tfr sarebbe una’indennità con corresponsione differita al momento della cessazione del rapporto di lavoro, una sorta di salario posticipato calcolato per quote annuali.
Un esempio può aiutare a comprendere il processo di calcolo del TFR. Prendendo un reddito annuo di 20.940 (il reddito medio dei lavoratori dipendenti nel 2017 secondo dati del Ministero dell’Economia) si ottiene:
TFR= 20.940/13,5=1551,11 euro (versamenti a TFR per un dipendente medio nel 2020).
Nel 2017 l’inflazione Istat è stata dello 0,8% e nel 2018 dell’1,0%.
Per stabilire ad inizio 2019 l’ammontare del TFR del dipendente che ha cominciato a versare i contributi a gennaio 2020 su un reddito lordo di 20.940 euro, quindi, si deve procedere calcolando inizialmente il tasso di rivalutazione annuale. Tale importo si ottiene sommando alla quota fissa dell’1,5%, quella indicizzata all’inflazione (75% dell’inflazione di quell’anno). Ovvero:
Tasso di rivalutazione 2020
1,5 + (0,8*0,75) = 1,5 + 0,6 = 2,1%
Tasso di rivalutazione 2021
1,5 + (1,0*0,75) = 1,5 + 0,75 = 2,25%
Una volta calcolate, queste percentuali vengono applicate a ciascun anno di riferimento.
Per il 2020
1551,11 euro + (1551,11*0,021) = 1551,11 + 32,57 = 1583,68 (TFR a inizio 2020)
Per il 2021 si aggiungeranno altri 1551,11 euro al montante dell’anno precedente (1583,68) e si procederà alla rivalutazione.
1583,68 + 1551,11 = 3049,79
3049,79 + (3049,79*0,0225) = 3049,79 + 68,62 = 3118,41 (Montante del TFR a inizio 2022)
Nel caso un esempio ti possa sembrare troppo ocmplicato vi porpongo anche una mappa concettuale